Interludio 1: Il Giocatore Dominante
Fra il 1949 ed il 1954 i Minneapolis Lakers vinsero 5 titoli NBA.
Il leader della squadra era un centro di pelle bianca di nome George
Mikan, la prima vera grande superstar del basket a stelle e strisce.
Mikan ebbe un ruolo fondamentale nell’evoluzione del gioco.
La sua presenza in campo portò l’ufficio competizioni della lega ad
apportare alcune modifiche al regolamento, fra cui la più singificativa
fu l’introduzione dell’orologio dei 24 secondi. Una modifica che
contribuì in maniera decisiva all’espansione del gioco spingendolo verso
quelle vette di popolarità che oggi conosciamo.
Il dominio di Mikan sotto i tabelloni fu così determinante per le
vittorie dei Lakers che con lui prese corpo il concetto di centro
dominante. Da allora e per molti degli anni a venire qualsiasi squadra
avesse avuto velleità di vittoria non avrebbe potuto prescindere da un
lungo di livello sotto canestro.
I Boston Celtics degli anni ‘60 ne furono la perfetta dimostrazione.
Vinsero 11 titoli in 13 anni, andando ad instaurare la più grande
dinastia che lo sport americano abbia mai conosciuto.
Il profeta della squadra era Bill Russell, leader carismatico, leggenda
vivente della NBA. Attorno a Bill ruotavano una serie di giocatori di
eccelso livello, fra cui spiccava Bob Cousy, il primo vero grande
playmaker nella storia del gioco.
L’asse play-centro si rivelò fondamentale per le fortune di Boston.
La dittatura dei Celtics stroncò i sogni di gloria di molte squadre e di alcuni fra i più grandi giocatori della storia.
Le principali vittime furono i Lakers e i suoi due giocatori simbolo: Elgin Baylor e Jerry West.
In quegli anni Celtics e Lakers incrociarono più volte le armi in
finale. Boston ne uscì sempre vittoriosa, ma ogni volta era stata
autentica, infuocata battaglia.
La prima grande finale fra le due squadre, le più titolate nella storia della NBA, arrivò nel 1962.
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